Glamour in Cucina – Part 29

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Oggi la neve ha colorato i nostri giardini, le nostre macchine e le strade.. come sempre c’è il Nostro appuntamento con la Nostra Rubrica “Glamour in Cucina”..

Oggi vi parliamo della Frutta Secca..

Gettonatissima nelle serate natalizie e presente in un’ampia gamma di leccornie, la frutta secca lipidica comprende una variegata classe di alimenti, accumunati da un elevato potere energetico. La disidratazione dei cibi permette infatti di concentrarne le sostanze nutritive, ottenendo, a parità di peso, un prodotto particolarmente ricco in nutrienti.

Sebbene quasi tutta la frutta fresca si possa essiccare, l’immaginario comune identifica in questa categoria soltanto gli alimenti più ricchi di grassi, come le nocciole, i pinoli, le arachidi, le mandorle, i pistacchi e le noci. Oltre a condividere la ricchezza in lipidi, questo tipo di frutta secca si caratterizza per un discreto contenuto proteico, vitaminico e minerale.

La frutta secca si può suddividere in due categorie:
1. quella glucidica, ricca di zuccheri e povera di grassi (come albicocche, ananas, mele, uva, banane, datteri, prugne, fichi, mirtilli, mango, ecc.), nota come frutta secca non oleosa (disidratata o candita). Vedi articolo dedicato:
2. quella lipidica, oggetto di questo articolo, ricca di grassi e povera di zuccheri (come arachidi, mandorle, nocciole, noci, noce di cocco, pinoli, pistacchi, castagne).
NOTA: la frutta secca lipidica comprende sia frutti veri e propri ma anche i semi di alcune piante e i legumi (p. es. arachidi).
Generalmente ricca di proteine e particolarmente energetica, la frutta secca oleosa rappresenta un alimento fondamentale nella dieta di vegetariani e sportivi. Grazie alla ricchezza in fibre e all’ottimo contenuto di acidi grassi mono e polinsaturi (presenti soprattutto nelle noci), esercita un’azione protettiva nei confronti delle cosiddette malattie del benessere (diabete, ipercolesterolemia ed obesità ).

Affinché tali presupposti siano validi, la frutta secca dev’essere consumata con una certa parsimonia, in sostituzione (mai in aggiunta) ad altre fonti lipidiche meno salutari (come i grassi animali). In particolare bisogna abbandonare l’usanza di mangiucchiare frutta secca al termine del pasto, onde evitare di introdurre un eccesso di calorie e compromettere così il bilancio energetico giornaliero.

Frutta a guscio è uno dei molti nomi utilizzati per indicare gli acheni oleosi prodotti da diverse specie piante. Anche detti volgarmente frutta secca, da non confondere con la frutta disidratata, questi alimenti sono oggi considerati un valido alleato contro le patologie metaboliche.

La frutta a guscio può essere suddivisa in nostrana e di importazione.
– Frutta a guscio nostrana: noci, nocciole, mandorle, pistacchi e pinoli.
– Frutta a guscio di importazione: arachidi, noci brasiliane, noci pecan, anacardi, macadamia.

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Staff Glamour..